Tre mesi di proroga anche per i mafiosi

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Prorogato con il decreto “Cura Italia”, da 90 a 180 giorni il tempo riservato al prefetto per la sospensione dei Consigli comunali e provinciali e per la nomina di un commissario prefettizio: uguale proroga per lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali a seguito di fenomeni di infiltrazione mafiosa (articolo 143, comma 4); da 45 a 135 giorni il termine entro il quale, dal deposito delle conclusioni della commissione d’indagine, il prefetto invia al Ministro dell’Interno la relazione con la quale si dà conto della eventuale sussistenza degli elementi di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso (articolo 143, comma 3); Inutile chiedersi le motivazioni di queste proroghe: una è comunque evidente: poiché la mafia non aspetta o non si fa spaventare dal corona virus, queste proroghe assumono la beffa di un grande favore fatto ai mafiosi e ai loro amici nel lasciarli al loro posto per il doppio del tempo previsto. I casi sono due: o che governo e mafiosi siano d’accordo o che la  banda di improvvisatori che fa le leggi non si rende conto della gravità di certe decisioni. Partinico è in questa situazione, con grande giubilo del Commissario Arena, che in caso di scioglimento sarebbe dovuto andare a casa e che invece rimarrà al suo posto (si fa per dire, perché spesso è assente), per altri tre mesi.

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