In viaggio per l’Italia parlando di Peppino e Felicia

 

  1. 128 . Sono stati quindici giorni intensi di incontri, soprattutto con i ragazzi . Devo ringraziare Faro Di Maggio, che mi è stato vicino, ha saputo integrare i miei interventi con la sua testimonianza, espressa in un linguaggio semplice ed efficace e con la sua  grande capacità di instaurare rapporti umani e contatti nei posti in cui siamo stati invitati.
  2. Il 16.3 siamo stati a Custonaci, presso la Scuola Media Pascoli. Poichè si tratta di un istituto comprensivo, i ragazzi  provenivano dalle elementari.  Abbiamo attraversato un paese fantasma, con case chiuse e sfitte che si riempiono in estate, data la vicinanza con la zona costiera di San Vito Lo Capo. Un paese dove diverse cave, ormai da decenni, continuano ad erodere la montagna e dove concessioni estrazione, trasporto del materiale edilizio hanno spesso visto coinvolte persone legate a Cosa Nostra. I ragazzi sono stati bravissimi. Ognuno di essi conosceva la storia di Peppino e  ci hanno tempestato di domande. Alla fine  alcuni hanno letto le poesie di Peppino, qualcuno ha chiesto di fare un salfie o ha voluto la nostra firma sulle locandine omaggiate da Faro. Le docenti, tutte donne fortemente motivate, hanno espresso la loro volontà di continuare l’attività educativa  nel loro posto di frontiera.
  3. il 22.3 è stata la volta di Palermo, al Liceo Meli. Doveva essere un incontro di “intercultura”, dedicato a studenti che scelgono di trascorrere un anno di frequenza scolastica all’estero. A Palermo ne abbiamo incontrato una ventina. Ma è stata un’occasione per incontrare oltre 200 ragazzi, che prima si sono emozionati alla visione del film “I cento passi” e dopo  hanno avuto l’occasione di incontrare non due protagonisti del film, ma due autentici compagni di Peppino, che hanno parlato delle loro testimonianze, rispondendo a domande  varie, anche sull’attuale situazione della mafia.
  4. Carbonia
    Neanche il tempo di respirare e siamo partiti, il 24.3 da Trapani per Cagliari, destinazione finale Carbonia. All’arrivo siamo finiti dentro un pulmino, con altre nove persone, sballottati su strade piene di tornanti che attraversavano  zone boschive inesplorate e ancora  salve dalla mano distruttiva dell’uomo. Zone dove ancora giocano i fenicotteri rosa, dove urlano  aironi, guizzano falchi, navigano poiane, serpeggiano anguille.  Ci ha sorpreso  l’estensione del Poligono Militare di Capo Teulada considerato il secondo poligono d’Italia per estensione: 7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 75.000 di spazio aereo “vietato” e i 30 km di costa interdetta alla navigazione”. Vi lavorano 400 persone, vi si svolgono esercitazioni, anche internazionali di tiro contro costa e tiro terra-mare e c’è anche un centro addestrativo per unità corazzate. Si tratta di un autentico “scippo” di territorio, interdetto ai cittadini  per motivi di sicurezza. La Regione Sardegna e i Comuni di Teulada e Sant’Anna Arresi hanno più volte chiesto che il poligono sia spostato in altra zona e che si effettui la bonifica di questo sito (anche relativamente alle problematiche del settore della pesca).  La nostra presenza è stata voluta da Sara, una ragazza venuta a Cinisi tre anni fa con suo padre, colpita dalla nostra disponibilità a farle visitare i luoghi “della memoria” . Sara ha voluto ostinatamente che incontrassimo i suoi compagni del Liceo Classico di Carbonia e che parlassimo loro di Peppino e di sua madre. Con l’Unione degli studenti ha anche organizzato, nel pomeriggio un incontro che si è svolto nella sala del Consiglio Comunale alla presenza del sindaco e di alcuni suoi assessori, ma anche di  una serie di persone ancora legate all’idea di una sinistra che resiste  nella difesa del territorio e non nella conquista delle persone. Lo stesso concetto è stato ripreso in un breve intervento-saluto della nuova sindaca pentastellata Maxeddu. Nell’incontro è stato presentato il mio ultimo libro “Era di passaggio”: ho interamente smaltito le copie che avevo portato. Abbiamo dormito in un agriturismo il cui proprietario era un compagno “giusto”, che aveva fatto installare sul camino   una        gigantografia di Che Guevara. Sette mesi fa, dopo la sua morte,  parenti, preoccupati che qualche cliente non potesse turbarsi, hanno rimosso  tutto, relegando in un magazzino, Lenin, Castro e Marx.
  5. ll  29.3  presento al Liceo Scientifico di Partinico il libro da me curato “in primis” di Pasquale Marchese un grande bibliografo e storico, che ha raccolto alcuni documenti  utili a ricostruire la vita quotidiana dei paesi siciliani nell’Ottocento: in un passaggio di questo libro  si legge:”Peppino Impastato svolse la sua eroica vita tra Cinisi e Partinico, attivissimo animatore di vivaci movimenti politici e giovanili. Con la sua radio, a forza di pernacchi e sberleffi. sconvolse le acque stagnanti politiche locali, proprio quando, silenziosamente, i mafiosi si stavano  costruendo a Cinisi un aeroporto più comodo per i loro traffici d’eroina. Nessuno si era mai permesso di sbeffeggiare la mafia. Era troppo per Tano Seduto e Peppino fu trovato dilanbiato da una bomba sulla linea ferrata per Trapani. Quando vi raccontano di Peppino tutti si faranno il dovere di sottolineare subito che “saltò in aria su una bomba”, come a ricordarvi che su certe cose (la mafia, la politica, la chiesa), non si deve scherzare mai. Non si può scherzare mai. Marchese critca l’atteggiamento serioso di certi paesani di Partinico.
  6. Cremona
  7. Giorno 30.3: partenza da Trapani per Parma, destinazione finale Carpi. Mi accompagnano due collaboratori del Centro Paolo Borsellino, Francesca Grasta e Tonino Palmeri. A Carpi, da qualche anno è nato un  coordinamento nazionale di associazioni, con una sede, dove al Centro Borsellino è stato dato uno spazio. Nell’iniziativa è coinvolto anche il Comune che, giorno 6 marzo,  nell’area verde delle scuole secondarie di secondo  grado Meucci  ha piantato tre alberi a ricordo di Felicia Impastato, MalalaYousafzai e Solita Alizadeth.    L’iniziativa è stata promossa dal Comitato Scientifico del Giardino dei Giusti nel Mondo nominato nel 2015 dal Sindaco Bellelli. L’incontro con i ragazzi si svolge in un grande cinema con capienza 500 posti, in due tempi, prima col biennio e poi con gli alunni del triennio. Dopo i rituali saluti dei rappresentanti degli alunni e del giovane Presidente del consiglio comunale, parte una proiezione di immagini, da me preparata,  sulla vita di Peppino e su tutto ciò di cui si occupa il libro “Era di passaggio”, la cui presentazione è oggetto dell’incontro. Il giornalista Pierluigi Senatore coordina i lavori, mentre intrattengo i ragazzi e rispondo alle loro domande, che nascondono voglia di capire chi è o chi era Peppino e che cos’è la mafia. al di là dei luoghi comuni  e degli stereotipi. Mi soffermo sul profilo di Felicia e sull’opportuna scelta di intestarle un albero nel giardino dei giusti. Il tutto in attesa del papa che domenica visiterà Carpi in occasione della ricorrenza della riapertura della cattedrale, totalmente ricostruita dopo il sisma
  8. E infine l’ultimo appuntamento a Cremona, che ha da venire nei i giorni 6, 7, 8 aprile . Il 6 è previsto, in mattinata, un incontro con gli studenti di Cremona  e nel pomeriggio, al circolo Arci di Soresina, presentazione del libro “Cento passi ancora”.     Sabato 8 aprile mi sposterò a Crema per un altro incontro con gli studenti delle scuole superiori e, nel pomeriggio ci sarà, incontro con la cittadinanza,    al circolo Arci  Ombriano.
  9. Il tutto passando, il 4.4  da un incontro con un gruppo di ragazzi di un istituto superiore di Roma, visitatori della casa editrice Navarra, dove parlerò ancora di Peppino e del libro “Era di passaggio”.  Questa volta Faro non c’è, così come non c’è stato a Carpi e devo dire che mi manca.

 

 

 

 

 

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