Come siamo diventati

Come siamo diventati

                              

                                “ Dei remi facemmo ali al folle volo” (Dante))                 

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L’airone plana sulla discarica

distratto dal suo cibo senza pesci.

Robocop, fiero dei suoi occhiali

che garantiscono la cromaticità del paesaggio

li toglie  solo prima di iniziare

il suo sogno in bianco e nero.

Nubi in cielo con immagini,

migrazioni d’uccelli,

brusio del grano che cresce,

scroscio di pioggia sul deserto,

tutto è fuori dall’orizzonte quotidiano,

non c’è tempo per guardare.

Non alziamo più gli occhi al cielo,

camminiamo guardando  a terra

per evitare gli ostacoli.

Candela

La curva delle spalle si accentua

sul gioco di un mondo che si spegne,

luce flebile,

come quella di una candela di sego,

che crediamo l’unica luce possibile.

E il sole ride estraneo

ai bordi delle regole di un gioco insensato

dove tutto è abitudine,

tutto esclude  l’affermazione di un nuovo pensiero

che gli altri non capirebbero,

magari sentendosi disturbati.

Non siamo più in grado di uscire dalla tana.

I nostri silenzi sono dettati dall’indifferenza,

da  presunta impotenza,

il nostro mondo è immobile

e tolleriamo tutto pur di non guardarci allo specchio.

Ci sfiniamo a discutere di temi irrisolti,

dentro il cerchio magico da cui non possiamo uscire.

Chi discute con un imbecille

diventa un imbecille per chi lo osserva

e chi osserva è ancor di più imbecille, senza scampo.

Volo 1

Sul capo scorrono lievi venti di luoghi lontani,

che nessuno raccoglie,

corridoi d’altre terre,

viottoli di luce dove tutto è possibile,

e non c’è tempo per fuggire,

quel che siamo non lo consente.

Intruppati nel gregge

deleghiamo al profeta di turno

la facoltà di tracciare il cammino,

il nostro cammino.

Il leader pensa per noi,

noi dobbiamo pensare come ci dice il leader.

Un uomo che vale uno,

molto spesso molto meno,

diventa il padrone

perché noi decidiamo di valere zero.

Ma perché siamo diventati così?

VOLO_ 2E se ci fermassimo un attimo,

se tentassimo il volo rischioso?

Se non altro,

in attesa del gorgo finale,

potremmo ubriacarci del grande cielo azzurro.

(Salvo Vitale)

Rielaborazione del brano d’apertura del blog di B. Grillo 30-10- 2011

 

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