Tornerò in Sicilia e lo farò per votare (Massimiliano Perna)

Navarra e Fava  Tornerò in Sicilia e lo farò per votare. E scriverò su quella che è e sarà l’atmosfera politica nella mia isola in questi due mesi. Mi preparerò per il dopo, per le valutazioni, ma intanto penso all’oggi, al prima, all’ora e adesso.
Tornerò in Sicilia a votare e ho scelto di farlo perché Claudio Fava e Ottavio Navarra, persone che conosco e stimo, mi hanno regalato la possibilità di cacciare via l’intenzione di imbucare una rabbiosa scheda bianca, consentendomi di esprimere un voto e di non lasciare sotterrata la speranza.
Leggo molte perplessità su Claudio, sulla sua abitudine alla sconfitta e altre assurdità varie.
Leggo e rintraccio il solito, insopportabile, incrostato e spesso volgare livore nei confronti della famiglia Fava, di un padre e di un figlio giornalisti che hanno sempre tenuto la schiena dritta, di una figlia che, fino alla fine, non ha mai smesso di pensare a quanto cultura, umanità e legalità dovessero essere insegnate a tutti i ragazzi in ogni parte d’Italia.
Leggo e non replico. Osservo. Ho la mia idea, tutti sanno del mio amore per la mia terra e della mia passione per Giuseppe Fava.
Questo non mi impedisce, però, di essere obiettivo e di valutare le scelte e le azioni di chi fa politica. Magari sarà capitato qualche volta nella mia vita di non essere d’accordo con Claudio Fava o con qualche sua scelta, ma non si può per questo disconoscere i suoi valori fondamentali: l’onestà, l’enorme cultura, l’affidabilità e l’intelligenza.
La stessa di Ottavio, che ha smosso questa terra e la sua sinistra da una amara e lacerante rassegnazione, provando a indicare una strada, spendendosi in prima persona e mettendo al centro proprio quella cultura che tace da troppo tempo, complice e indifferente o miseramente incancrenita.
Le due personalità che sono venute fuori a sinistra lasciavano presagire l’ennesima rissa. E invece no.
La scelta è stata di parlarsi e dialogare, di arrivare a una decisione comune. Ottavio ha fatto un passo indietro e lo ha fatto perché il progetto è serio e Claudio Fava è un candidato credibile.
Mentre il resto della politica siciliana si arrabatta nella palude del compromesso, portando avanti candidature grottesche, finalmente c’è una zona limpida nella quale, seppur con grande fatica, si esce dalla rassegnazione e si reagisce, con la forza delle parole e dei progetti, con il sogno e la speranza di un elettorato che scelga una via alternativa e seria rispetto alla bolgia di cialtroni, furbastri, pagliacci, esaltati e amici di Alfano.
C’è un’area politica che vuole fare sul serio e che ha rotto gli indugi, ha avuto il coraggio di spaccare un panorama politico che, anche a sinistra, rimaneva bloccato nelle solite invidie, nelle antiche ruggini, nelle masturbazioni ideologiche.
E il volto e le parole di Claudio e Ottavio, due persone serie e dotate di senno, sono la garanzia, il sigillo di questo tentativo di cambiamento.
Questa scelta ha spazzato via ogni forma inconscia di scetticismo, per quanto mi riguarda. Le briciole residue mi auguro di vederle volare via con il vento di scelte altrettanto “alte” sui candidati. Lì bisognerà vigilare, lì Claudio e Ottavio dovranno essere come sempre inflessibili.
Credo che questo siciliano sia un laboratorio importante, come spesso accade, per l’intero Paese e per la sinistra di ogni altra regione. E’ uno schema nuovo che va osservato e non valutato solo per i numeri o per le percentuali.
Non si corre solo per provare a vincere contro un Golia fatto di compromessi e radicate reti di potere, si corre anche per guardare avanti e preparare un solido terreno di resistenza per il prossimo futuro che si annuncia buio e insidioso.
Ecco perché, allora, proporrei a tanti a sinistra che si stanno agitando sui nomi o sulle antipatie personali, su passate incomprensioni o quisquilie varie, di andare oltre. Qui ci stiamo giocando molto e, per una volta, vorrei essere ottimista.
Mi ha fatto male sentire la sfiducia che ho sentito esprimere a molti di voi, incontrati in questi ultimi due mesi, e che vi faceva dire che “forse sarebbe meglio votare Musumeci, anche se di destra, per dare un segno di rottura” oppure “i cinque stelle sono scadenti ma quasi quasi li voto per dare un segnale al sistema”…..Mi avete scioccato, ma ho provato a capirvi, a capire che a sinistra non c’era niente e questo vi stava consumando al punto da andare all’opposto.
Oggi l’alternativa c’è. Chiara e netta. E non è solo una questione di sinistra, è una questione di popolo, di gente, di futuro, di quello che vogliamo e non vogliamo per la nostra isola.
E allora, la mia è una valutazione personale, ci mancherebbe, anche perché io ho le mie idee ma nessuna appartenenza, però mi sento di dare fiducia a Claudio e al lavoro svolto da Ottavio.
Credo che sia l’unica scelta possibile per andare al voto con il naso e le mani libere.
Ed è per questo che li ringrazio. Perché il mio viaggio per il voto (sono fieramente ancora residente nella mia isola del cui destino mi importa più di ogni altra cosa) sarà un viaggio con il sorriso sulle labbra. E non era scontato che accadesse.

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