Luoghi comuni sulla democrazia, sulle classi sociali, sul comunismo

 

MarxCi sono alcuni luoghi comuni che ormai sono accettati come dogmi, verità indiscutibili, elementi indispensabili alla formazione culturale che passiamo in rassegna utilizzando un’analisi di Anio Fusco Celado, scrittore, saggista, filosofo, comunista:

 

1)L’Occidente è democratico, è la patria della democrazia, il luogo nel quale è concesso ad ogni cittadino di esprimere il proprio parere, contare, con il proprio voto, quanto ogni altro al momento di decidere, partecipare alla vita pubblica.

Falso:  “ i paesi occidentali non si fondano su sistemi democratici ma su sistemi plutocratici. Confondere ad arte una apparente libertà con la democrazia è l’inganno politico meglio riuscito dei tempi moderni. Nei paesi che si definiscono democratici i comuni cittadini non detengono il potere, il quale è in realtà nelle mani dei veri detentori occulti: i rappresentanti delle classi privilegiate (proprietarie di industrie, banche, capitali finanziari, catene distributive delle merci, agenzie di servizi, mezzi di comunicazione, terreni, beni immobili, ecc.) che plasmano a loro piacimento le regole ed occupano le massime istituzioni per il loro esclusivo tornaconto. Prendiamo ad esempio il paese che è universalmente definito campione della democrazia mondiale, gli Stati Uniti d’America, ebbene in questo paese solo due partiti da sempre si rimpallano il potere, partito Repubblicano e partito Democratico, che in realtà sono due partiti fotocopia. Si differenziano su questioni marginali, e il popolo americano non possiede davvero nessuna possibilità di ottenere una rappresentanza di vero cambiamento, se lo volesse, e ciò contraddice l’essenza stessa della democrazia. Negli altri paesi non anglosassoni, soprattutto latini (e tra questi anche l’Italia), partiti e movimenti in grado di rappresentare una effettiva alternativa esistono, e per questo i meccanismi di blocco antidemocratico sono più articolati, complessi e sofisticati: si va dall’utilizzo di mezzi di persuasione di massa all’ingerenza di poteri forti come quello economico (compravendita di voti o di parlamentari), o più raffinati come quello dell’ingerenza delle Chiese, fino all’uso di associazioni segrete, poteri occulti e criminali, pezzi deviati dello Stato che possono persino spingersi ad azioni di deterrenza fisica, come le stragi, contro i detentori del potere sovrano: il popolo.

 

2)La differenza tra classi sociali è superata, i borghesi ed i proletari non esistono più, o i loro interessi non sono più contrapponibili!

Falso, le differenze sociali sono profonde e discendono da categorizzazioni economiche reali: il lavoratore dipendente, sia pubblico che privato, in grado di guadagnarsi da vivere perlopiù grazie allo stipendio mensile è un proletario. Coloro che non possono essere licenziati da nessuno, al limite solo fallire, e ricavano di che vivere dalla rendita, dal profitto, dall’attività d’usura, dalla truffa, dal ricatto, dal ladrocinio e da tutte quelle attività che prevedono lo sfruttamento del prossimo a vario titolo, nonché l’approfittarsi del più debole e sfortunato, si chiamano borghesi.

 

3)Il comunismo è morto!

Falso, il comunismo non è morto, è morto solo il “socialismo reale” che ha tradito il pensiero di Engels e Marx. In nessun tempo e in nessun luogo il socialismo marxiano è stato applicato, semmai in ogni dove il “capitalismo di Stato” si è spacciato per vero comunismo (dall’Urss fino alla Cina attuale, che al capitalismo di Stato ha aggiunto senza vergogna persino il capitalismo privato), e la propaganda del capitalismo liberale ha avuto tutto l’interesse a rinforzare questo inganno. Il vero comunismo è l’unica via scientificamente valida per uscire da ogni forma di male sociale che il capitalismo incarna, non ne esistono altre, ed ogni nuova ricetta rivoluzionaria (vedi Grillo ed il movimento 5 stelle) non è altro che l’ennesima forma illusoria di cambiamento radicale che il capitalismo mette in atto per difendersi e rigenerarsi con lo stesso carico di iniquità, sopraffazione ed ingiustizie.

 

4)Il comunismo è un sistema dittatoriale e illiberale!

Falso, in solo due testi Karl Marx accenna di sfuggita alla necessità della dittatura del proletariato, ed esattamente nella “Critica al Programma di Gotha” e in una banale epistola.

I vertici delle attuali formazioni politiche comuniste internazionali che si richiamano al veterocomunismo, ed ancora ripropongono la dittatura del proletariato a predominio del partito comunista unico, o a conduzione non ben delineata di consigli proletari di leniniana memoria (storicamente i soviet), sono al soldo delle agenzie governative dei più ricchi paesi capitalisti. Il loro compito, ben retribuito, è quello di tenere immobile l’evoluzione della teoria e della prassi comunista (che in quanto scientifiche dovrebbero appunto essere sottoposte a continua evoluzione e vaglio critico), la sola in grado di infastidire il predominio della classe di semidèi che si è impadronita dell’intero pianeta.

 

Anio Fusco Celado

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