Addio a Toni Negri “uno dei 25 grandi pensatori del mondo intero”

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All’età di 90 anni se n’è andato  Toni Negri, uno dei più controversi pensatori dell’area della sinistra extraparlamentare italiana e uno dei più grandi studiosi e interpreti contemporanei del pensiero di Marx . I suoi personali rapporti con i più grandi filosofi francesi, come Derrida, Deleuze, Guattarì,  lo inseriscono in una prospettiva europea non solo filosofica, ma di analisi e di partecipazione diretta ai movimenti antagonisti  delle strategie del capitalismo contemporaneo. I suoi studi scritti a due mani con il suo ex-allievo Hardt , il più importante dei quali è “Impero”, sono un’analisi minuziosa della globalizzazione e dei movimenti economi e politici mondiali e degli sviluppi che porteranno il mondo in una condizione di “guerra globale permanente” per il controllo delle materie prime e di catastrofi ambientali. La sua produzione è sconfinata e, particolarmente i francesi ne hanno saputo apprezzare i suoi studi invitandolo a insegnare nei loro più prestigiosi atenei. In Italia Negri, già professore all’università di Padova, ha subito quasi dieci anni di carcere, accusato di essere stato l’ispiratore  e il responsabile di tutti i movimenti terroristi, a partire dalle Brigate Rosse e di essere stato fondatore e teorico dei gruppi di Autonomia Operaia. Uscì dal carcere  grazie  alla sua elezione a deputato nel Partito Radicale, ma quando la Camera votò l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti, preferì rifugiarsi in Francia.Grazie alla sua produzione filosofica, nel 2005, Le Nouvel Observateur lo inserì tra i venticinque “grandi pensatori del mondo intero”, unico italiano. Nel 2009 Cacciari lo definì “uno dei più importanti filosofi europei”. Nel dicembre del 2001 il settimanale Time lo inserì  tra “le sette personalità che stanno sviluppando idee innovative in diversi campi della vita moderna” grazie al grande successo mondiale del saggio “Impero” ritenuto  un testo fondamentale nell’analisi della globalizzazione e della storia economica e sociale contemporanea e definito da alcuni il nuovo “libretto rosso” dei movimenti no-war, no-global od alter-mondialisti

Il ministro della CULTURA Sangiuliano si è limitato a dire che è morto un “cattivo maestro”, usando, come gran parte della stampa italiana, la definizione di “cattivo maestro” che ne aveva dato Enzo Biagi. Quando si circoscrive in una o due parole il ruolo e l’importanza di un uomo, senza conoscerne gli studi, gli scritti e le azioni, siamo davvero al limite della piatta ignoranza.  Cito, per contro, una parte del mio libro “Intorno a Peppino” ed. Di Girolamo 2020, non potendo fare a meno di ricordare che AUT è un chiaro riferimento al movimento di Autonomia Operaia creato da Toni Negri.

 

Radio Aut

Siamo nell’aprile del ’77. Gran parte dei movimenti extraparlamentari nati nel ’68 si sono sciolti, alcuni “compagni” sono scomparsi, altri hanno fatto pericolose scelte eversive, altri riscoprono dimensioni ludiche ed esistenziali sacrificate in precedenza alle esigenze di militanza politica: è una sbronza di idee che passa dallo slogan “riprendiamoci la vita”, che ha la pretesa di definire politica qualsiasi sfera legata ai bisogni personali. Nella zona di Terrasini circolano gli hippies , che hanno la loro “Comune” nella vicina Villa Fassini, si parla di creatività, di vie nuove che restringono la socializzazione e spingono verso derive di smobilitazione politica e verso chiusure individualistiche. Anche Lotta Continua si scioglie (Rimini, novembre 1976) e, nella generale smobilitazione, rimane in piedi il movimento di Autonomia Operaia, nelle sue varie identità legate a Negri, a Scalzone, a Piperno e le varie teorizzazioni del sabotaggio dei mezzi di produzione o della loro appropriazione per costruire un’economia autogestita. Peppino coglie  con interesse quest’ultimo sprazzo d’ideologia, a metà strada tra teoria rivoluzionaria e velleitarie  prospettive di lotta armata. Ricordo che una volta mi diede da leggere “Il dominio e il sabotaggio” di Tony Negri, e quando gli dissi che lo avevo adottato al Liceo come testo classico di filosofia,  rimase stupito della mia intraprendenza e del fatto che nessuno si fosse opposto. Gli spiegai che nessuno si era opposto perché nessuno conosceva né il libro né il suo autore, ma nessuno voleva passare per ignorante Il 25 aprile iniziano le prime prove di trasmissione di Radio Aut. Aut=Autonomia, il riferimento è chiaro (pag.30)

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