15 luglio 1978 : scampagnata a Cinisi

 

4622-mangiata-luglio-78A mare.

L’incontro è per mezzogiorno nella campagna di Vita, una ragazza del Collettivo Femminista. Ci sono tutti. Vito sta  arrostendo salsiccia, le ragazze apparecchiano la tavola. Nella radio scorre una cassetta di De Gregori.

Ciccio: -“Umberto, oggi non vogliamo sentire parlare né di gabelloti né di borghesia mafiosa. I borghesi non sono mafiosi, sono porci”.

Prende la chitarra e attacca a cantare “I borghesi” di Gaber .

Umberto: -“Tu non hai  capito un cazzo. Io non ho detto che tutti i borghesi sono mafiosi”, alza il dito con l’aria da professore, “ma che la mafia è una componente, una parte integrante della borghesia siciliana”.

Vito: -“Minchia, cuminciamu! Umbè, oggi si mancia, si vivi e si canta. Vai Ciccio!”

Ciccio comincia a suonare alla chitarra “The Wall” dei Pink Floyd, gli altri lo seguono in coro. Anch’io suono la chitarra, assieme a Piero.  Canta anche mia figlia Sabrina: i suoi otto anni la coprono come un vestito di luce. Altrobrano: “Knocking on the Heaven door” di Bob Dylan. Arrivano Silvana e Fanny. con due zuppiere di pasta al sugo: -“A tavola”. Iniziamo a mangiare. Piero mette una cassetta nel mangianastri, Fabrizio De Andrè,”Il suonatore Jones”:

“In un vortice di polvere….. ”

Abbasso il volume e offro la chitarra a Piero: -“Canta tu, che sembri Fabrizio De Andrè in diretta”

Piero: -“Libertà l’ho vista passare nei campi coltivati,

a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato…”

Alzo gli occhi e intravedo il reticolato che ci separa, ormai per sempre, dall’aeroporto di Punta Raisi, da tutto il suo mondo irrimediabilmente perduto, dai suoi miti, dalle sue case, dalla sua gente, alberi, suoni, sapori, animali, profumi, frutti, viottoli. Piero mi dà la chitarra e finisco di cantare:

“E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare,

suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare

Finito nei campi alle ortiche, finì con un flauto spezzato,

e ridere ancora e ricordi tanti, e nemmeno un rimpianto”.

Di colpo mi sembra di vedere, di toccare con mano Peppino che beve  un bicchiere di vino e lo spruzza sui compagni vicini scoppiando a ridere. Mi sale un groppo alla gola, butto la chitarra e scappo a piangere sotto un albero. Gli altri si divertono a tirarsi acqua addosso.

(dal libro di Salvo Vitale  “Cento passi ancora”)

 

 Nella foto Vito Lo Duca, Salvo Vitale, Pino Manzella, Nando Bartolotta, Umberto Santino, Letizia Battaglia, e, di spalle, Karol Vitale e Silvana Faletra

 

 

 

 

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