Sguardo
SGUARDO
Con sguardo stralunato
vedo compiersi riti di oggettificazione,
merci stantie rigenerate
riesumazione di false esperienze,
impensabili progetti di sodomizzazione,
affini orgasmi,
marcia prostituzione.
La fase preliminare
diventa la cornice del tutto,
i senzatetto, gli esuli, le vittime
sono elementi di raccolta differenziata,
contano solo buffe movenze
di sfilate di moda o discodance,
le firme, lo sballo, la mazzetta ricevuta
si accettano fregature,
quasi fosse nell’ordine delle cose,
scompaiono coerenze e indignazioni,
qualcuno indugia nella sua svogliata preghiera,
in attesa che scompaia anche l’essere,
il ferro non è più caldo, inutile battere,
i giusti si sono imbarcati per altri lidi,
forse oggetto di pulizia etnica,
la musica resiste appena
alla sua voglia di ritorno ai rumori,
le jeux son faits,
tutto è compiuto,
l’occhio bloccato in un frammento di specchio
è il sicuro reperto della persistenza
del diluvio della stupidità.
Sicurezze tracimano,
persistenti ululati fuori dal gregge,
raccolta fondi di pelosa solidarietà,
adozioni a distanza tra compagni riabilitati.
In controtendenza provo
un ritorno alle origini
verso una primitiva purezza
dove una volta scorsi
che il sogno era possibile
mentre mi disperdevo nel tuo mare.