Rifiuti: la differenziata non s’ha da fare (Salvatore Petrotto)

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Strategia della “Nuova Cosa Nostra”?

Giovedì 16 Giugno 2016,ad Agrigento,un tremendo incendio,ha divorato una delle più importanti aziende siciliane che si occupa di raccolta differenziata. Si tratta della “Progeo” di Francesco Tramuta. Potrebbe trattarsi di un incidente,di una cicca di sigaretta lanciata,oppure qualcosa di più? Forse un intimidazione? Forse la mafia agrigentina?

La settimana scorsa,la Regione ha chiuso la discarica di Siculiana,passata da pubblica a privata,gestita proprio da Giuseppe Catanzaro, Vicepresidente di Confindustria Sicilia,il monopolista d’eccellenza,il “re” delle discariche,chiusa perché priva di impianto di biostabilizzazione.

Cosa Nostra è diventata silenziosa:per anni,tonnellate di rifiuti di ogni genere,polveri di metallo, amianto, scorie liquide, rifiuti ospedalieri speciali e persino radioattivi attraversarono l’Europa e il Nord Italia, per finire seppellite nel Sud Italia,nel silenzio della campagna siciliana. Aumentano ogni anno i numeri di malati di tumore in Sicilia. Le ex cave poi diventate pozzi di morte, sono ormai anch’esse in stato di saturazione: nell’agrigentino se ne contano almeno quattro,tra cui l’ex miniera Ciavalotta a pochi metri dalla valle dei Templi. Ma sarebbe interessante sapere cosa sia stato sotterrato nelle ex cave Ramaria di Terrasini  confiscate ai D’Anna.

Adesso quale sarà il prossimo passo della mafia?

Con l’incendio avvenuto ai danni della Progeo,se si tratta di mafia,possiamo dire che il messaggio è chiaro e preciso: la mafia c’è sempre ed è molto potente. Sa che il problema dei rifiuti è tuttora un business di pochi,di amici degli amici,che ricade ovviamente sui cittadini onesti. Quindi scordiamoci della raccolta differenziata,almeno per ora.

Questa mafia ha un nuovo volto e una nuova firma: “Nuova Cosa Nostra”. E come diceva Don Abbondio,questo matrimonio non s’ha da fare,né domani,né mai!

Meglio marcire tra i rifiuti, ingrassare topi e scarafaggi, vomitare per la puzza, promettere qualche bruciatore, ma non fare la differenziata. Il giochetto è sempre quello: aspettare che i rifiuti si accumulino in modo vergognoso, invocare lo stato d’emergenza sanitaria e quindi evitare le gare d’appalto e dare l’affidamento diretto della raccolta ai soliti amici, per poi andare a scaricare nei soliti posti, continuando a pagare gli amici che gestiscono le discariche. Oppure, guarda un po’, se c’è qualche timido tentativo di differenziata, raccogliere poi tutto e conferire nella solita discarica. E io pago….

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