Giù le mani dalla scuola (S.V.)

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Ripropongo il messaggio della Preside Savino, che andrebbe letto in ogni scuola. L’ignoranza e il fascistume mentale di un ministro che di educazione scolastica e di costituzione non capisce molto, gli ha fatto pensare di prendere provvedimenti non per condannare le violenze dei fascistelli, ma  nei confronti di una Dirigente che fa il suo dovere. Di questo passo arriveremo al giuramento di fedeltà non alla Costituzione, ma, come si faceva una volta, al fascio. La cosa più grave è che in Italia la popolazione agricola diminuisce paurosamente, mentre tanta gente, dal ministro ai camerati che agiscono impunemente,  dovrebbe essere mandata a zappare.

LICEO SCIENTIFICO STATALE LEONARDO DA VINCI FIRENZE

 

Oggetto: Messaggio sui fatti di via della Colonna:

Firenze 21 febbraio 2023

 

Cari studenti,

in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangelo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, riotengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e che si è svolto davanti a una scuola superiore, come è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose:

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque con la vittima di un pestaggio per motivi politici, che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere sino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.

Inoltre siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro il proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al  mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. . Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. LO pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa, ma non è andata così.

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Annalisa Savino

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