BUON 2023

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Ogni fine anno si spera che il nuovo sia migliore del vecchio, e poi il tempo scorre facendo naufragare le illusioni davanti alla realtà, senza che, per fortuna, perdiamo il vizio di sperare e di sognare. E’ passato un anno duro e se ne preannuncia un altro durissimo. A causa di una serie di speculatori e di speculazioni incrociate i orezzi sono lievitati ben al di là di quanto dicano i dati ufficiali sull’inflazione. Tutti i commercianti e i lavoratori autonomi  si sono lasciati sedurre dalla tentazione di aumentare i prezzi del 30%, alcuni del 50%, senza che tali aumenti in molti casi fossero motivati. I provve dimenti sul caro bollette non sono stati concepiti per fermare i rialzi dei prezzi e dei prodotti energetici, ma come rimborsi al consumatore, con destinazione finale nelle tasche dei soliti speculatori, che, invece di essere fermati, in nome del libero mercato hanno continuato ad arricchirsi. Sul piano politico abbiamo avuto il Mattarella bis e la Meloni primadonnapremier dopo un risultato elettorale che è stato una mazzata in testa  a tutti quelli che pensavano che la destra si può battere da parte di una sinistra che ha già scelto di essere sconfitta con le sue divisioni e grazie a una legge elettorale che impone ibridi schieramenti.  Di colpo gli Italiani si sono risvegliati neofascisti senza neanche la licenza di poterlo dire, perché bisogna nascondere bene qualsiasi richiamo al fascismo. Tutti i giornalisti, dai leccaculo di professione di destra ai falsi cantori di democrazia di sinistra, si sono affrettati  a schierarsi su questa posizione di attendismo e di presunta cooptazione del nuovo regime all’interno delle regole  del vecchio, in una sorta di presunta continuità che ha già mostrato la sua inesistenza con l’elezione del “fascistissimo”  La Russa alla presidenza del Senato. Lo strozzamento della legge finanziaria,  approvata in fretta e furia  in una stesura raffazzonata, senza la possibilità di un dibattito  o di emendamenti migliorativi ,  le perdite di tempo dei mesi passati, nel tentativo di equilibrare o bilanciare la distribuzione delle varie porzioni di torta ai partiti politici della coalizione , hanno dato una seconda dimostrazione di come ormai il Parlamento sia ridotto a un luogo di esibizione di retorica e di ratifica di quanto è stato  già deciso in altre sedi. Vedremo come andrà avanti, ma, visti i tagli, soprattutto alle scuole e alle grandi opere pubbliche, vista la mancanza di investimenti, qualche dubbio che le cose possano migliorare è legittimo. Sul fronte europeo  Putin continua nella sua scellerata voglia di distruzione di un popolo fratello, ricordandoci che ha nelle mani il pallino, anche per  provocare una guerra nucleare a più vasto raggio.  E quindi , tra  Ratzinger e Pelè che non ce l’hanno fatta, solo un generico augurio di buon anno a padri, madri, figli, nonni e nipoti, ai lavoratori spremuti come limoni, ai professionisti, quelli  che pagano le tasse, agli agricoltori, categoria dimenticata, agli impiegati, razza un estinzione, agli operai, razza quasi estinta, ai marinai,  ai commercianti, agli artigiani, alle commesse, ma soprattutto ai diseredati, disoccupati, malati, sciancati, a sfrattati,  sfardati, delusi, disperati, a tutti quanti i tanti migranti erranti e vaganti, e un cattivo anno a quelli che se la spassano alla nostra faccia , ai padroni che hanno i milioni, ai baroni, ai mascalzoni, ai rompicoglioni, ai mafiusi, fitusi, curnuti, maliiuti, futtuti. Insomma, auguri di qua, auguri di là, paraponziponzipa.

  1. Una qualche speranza ci è data dal Ventitre, che nella simbologia numerica è il culo. Se avremo culo, come quest’anno promette, ne usciremo migliori, se no, vaffanculo!:

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