Comunismo

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Lo sforzo disumano

di concretizzare qualcosa finora mai compiuto,

l’aspirazione a vivere

in un mondo che non sia quello attuale

e nemmeno quello di qualche migliaio di anni fa,

qualcosa che è possibile tentare

solo attraverso un momento di rottura,

l’apertura di una possibilità,

affacciarsi su un baratro profondo

e provare la vertigine,

lasciando aperta la voglia di credere

che in fondo ci sia qualcosa

di terribilmente affascinante,

di assolutamente terribile.

Un salto verso l’ignoto,

senza sapere in anticipo

come dovrà essere la società che desidero,

ma partendo da tutto ciò che non desidero.

Un’antitesi senza sintesi,

per evitare ritorni di strutture rigenerate,

per distruggere gerarchie,

per eliminare possibilità relegate nei sogni,

per privare di tutto chi ha tutto

e ridistribuirlo equamente a chi ha niente,

ma soprattutto per ridere a crepapelle,

seduti in cerchio a passarci la bottiglia,

il cosciotto arrostito, la canna,

un verso, una canzone, un bacio,

una bolla per cancellare il peccato,

l’abolizione della schiavitù,

la liberalizzazione de/dalle tecnologie

e un ciclo di stagioni per rinnovare la vitacompagna-vecchia

Rielaborazione e riduzione in versi di un brano a firma john dillinger, roma  comparso sul blog di Beppe Grillo   26.12.11 

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