Un paese al contrario

Per Crozza è il paese delle meraviglie. Ed è una continua sorpresa, per l’eventuale straniero che si trova a passare per le nostre terre, scoprire che va tutto all’opposto. I parlamentari più pagati d’Europa, che lavorano tre-quattro giorni la settimana, i dirigenti d’azienda più pagati d’Europa, abilissimi nel causare dissesti alle aziende e incassare premi di produzione, gli insegnanti meno pagati d’Europa, per non parlare di medici, avvocati, consulenti fiscali, calciatori, dell’orefice che denuncia introiti inferiori ai 15.000 euro, del dirigente dell’Anas, mandato in pensione con 750 mila euro al mese dopo avere avuto la sua parte nel crollo dei ponti in Sicilia. Il paese dove il presidente della Regione Sicilia guadagna più del presidente degli Stati Uniti. Il paese dove il partito degli operai, andato al potere, fa leggi che consentono ai padroni di licenziare liberamente gli operai.   Il paese tra gli ultimi posti per la libertà di stampa, tra gli ultimi per la qualità dell’insegnamento, per i salari agli operai, ma in compenso il paese con il più alto debito, un paese dove ancora le donne lavoratrici sono ancora pochissime, dove il tesoro dei beni culturali giace nell’incuria e si sta deteriorando sino a sparire, un paese che non riesce a far fronte al cumulo d’immondizie che produce e cerca di rimediare imballandoli, lasciandoli in qualche angolo o spedendoli in Germania, mentre dalla Germania ci mandano i loro rifiuti speciali che noi sotterriamo nella “terra dei fuochi”. Un paese che ancora non accetta la fecondazione artificiale, che non ha parità di diritti per le coppie di fatto, neanche per quelle eterosessuali, un paese in cui basta professarsi obiettori di coscienza per evitare di fare aborti e non si può staccare la spina a chi vive solo grazie a una macchina. Siamo un paese che sceglie con un referendum l’acqua come bene pubblico, mentre sindaci e assessori cercano come fare per darla in mano ad enti privati. Siamo un paese dove il Parlamento decide che Ruby è nipote di Mubarak, che prima condanna e poi assolve Berlusconi per le sue orge, che gli fa scontare la condanna  con una visita di 4 ore la settimana al covo di vecchietti cui è stato destinato dai Servizi sociali. Un paese che condanna il corrotto, anche confesso, ma non il corruttore. Un paese dove chi dovrebbe adottare misure antimafia crea intorno a se un sistema paramafioso, dove chi è colto con le mani nel sacco viene spostato ad altro incarico o ad altra sede, ma non privato del suo potere e frenato nella sua capacità a delinquere. Un paese dove alcuni si autoproclamano “pastori”, chiamano gli altri “pecorelle” e gli altri sono contenti di essere chiamati pecore. Il paese che è stato culla dell’arte e della cultura e che comprende, rispetto al resto d’Europa il maggior numero d’ignoranti. Un paese dove si distrugge la sovrapproduzione per non fare abbassare il prezzo. Eccetera……

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