Sulla manifestazione antifascista di Trappeto

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Ripropongo quanto detto nel mio intervento: “Ritengo che la manifestazione sia stata un momento importante per ricordare, non solo ai trappetesi, ma a tutta la Sicilia, che l’antifascismo è un momento centrale della nostra Costituzione Repubblicana. Un momento troppo spesso dimenticato, ignorato. Troppa tolleranza ha consentito a rigurgiti camerateschi di rialzare la testa, di organizzarsi,  di essere presenti in tutta l’Italia  con oscene e buffonesche esibizioni di saluti col braccio alzato e  slogan d’altri tempi. Per non parlare di momenti di violenza e di prepotenza che ricordano l’operato delle passate squadracce. Per quanto riguarda Trappeto il vero problema non è nella bravata dei quattro ragazzotti con le calze della Befana timbrate Forza Nuova, ma nei genitori che vi hanno condotto i propri figli e nell’Amministrazione Comunale che, con la sua presenza, ha legittimato la stronzata. Con i fascisti non si discute, c’è il carcere. Mussolini ebbe a dire al giornalista tedesco Ludwig: “Un secondo fascismo non potrà più nascere. Quando una pietra si sposta sotto, alla luce, restano solo i vermi”. Il momento storico e politico che stiamo attraversando è delicato e il neofascismo della Lega salviniana, che non è quello mussoliniano, ma ne richiama alcuni aspetti,  minaccia di sommergere il paese, senza neanche far ricorso alla Marcia su Roma.  E’ per questo che a costoro che il loro stesso duce definisce “vermi”, non bisogna consentire di alzare la testa, ma ricacciarli nelle fogne da cui sono riemersi”

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