Partinico: alla Libera Università Popolare si parla di disagio giovanile, di problemi e di mutamenti sociali del nostro tempo.
Lunedì scorso c’è stata una serata di approfondimento sui problemi della gioventù d’oggi, alla Libera Università Popolare Danilo Dolci di Partinico, ospitata nell’Auditorium della Scuola Media Privitera, relatore il dott. Emilio Vergani, formatore, il quale ha parlato dell’argomento, che aveva come titolo “Non è un paese per giovani”. Con statistiche e cifre il relatore ha messo in evidenza le trasformazioni che negli ultimi tempi ha subito il processo educativo e formativo nell’età adolescenziale: i giovani non hanno alcun interesse per la politica, che è all’ultimo posto delle loro scelte, non praticano più amicizie e forme aggregative, se si eccettua quelle di branchi o piccole gang, in aumento esponenziale , soprattutto nelle grandi città. Il cellulare ha cambiato anche il rapporto con il sapere, che non viene più assimilato, dal momento che a tutto si trova una risposta immediata su internet. Rispetto ai movimenti del 1968 e del 1977, che ancora facevano leva sulla ribellione al sistema autoritario, sia familiare che scolastico, i giovani d’oggi non hanno più lo stimolo alla contestazione dell’attuale stato di cose, ma non riescono e non hanno voglia di trovare atteggiamenti e interessi alternativi a quelli ereditati dal passato. Il disinteresse si lega a momenti di ricerca di soluzioni estreme, anche attraverso l’uso di sostanze stupefacenti, ogni giorno nuove, eccitanti e devastanti. Il sistema scolastico è ormai mummificato e non ci sono in esso investimenti e progetti di adeguazione ai crescenti stimoli e contenuti della contemporaneità. Anche i processi educativi familiari hanno subito profonde trasformazioni, con ruoli genitoriali completamente cambiati.
Alla figura del padre-padrone si è sostituita quella del genitore non più padre, ma amico, e così dicasi del docente, che spaccia per metodo educativo la sua incapacità di saper tenere sotto controllo la scolaresca. Prolifica l’istruzione privata, dove manca, eccetto che nelle scuole per i figli di papà, la conoscenza delle più elementari nozioni che caratterizzano l’indirizzo di studi scelto. Pertanto, ha detto Vergani, bisogna individuare e mettere a punto contenuti e stimoli che possano essere adeguati ai bisogni e alle richieste dei giovani . Il dibattito ha approfondito questi temi, anche se qualcuno ha notato che mancava la controparte, ovvero i giovani, con i quali si avrebbe potuto avviare un rapporto interattivo tra generazioni, oggi totalmente assente. Non è stato citato Danilo Dolci, intestatario della Libera Università popolare, , ma sicuramente era “presente” nella discussione che ha fatto seguito alla relazione, con la sua intuizione di “inventare il futuro” e farlo su alcuni valori fondamentali, a partire dalla violenza, dalla lotta all’autoritarismo, per arrivare al metodo maieutico, strumento indispensabile per costruire un percorso didattico interattivo tra docente, alunno genitori, compagni.