“Obsession”,  ovvero sguardi sul mondo e la sua società “cellularizzata”.

 

1): Sul treno Palermo-Agrigento in cui viaggio spesso, le persone salgono, si siedono, e immediatamente dopo aver sistemato il bagaglio, prima ancora di togliersi la giacca o una sciarpa, hanno in mano il cellulare illuminato. Da quel momento non smettono per quasi due ore di scorrerlo. Difficile incrociare uno sguardo. Nessuno o quasi guarda dal finestrino, nemmeno i turisti. Si siedono e aprono i tablet, e così tutto il viaggio. Non guardano più i paesaggi, o se li guardano è solo per fotografarli, e rivedere la foto, e farle vedere al partner o amico, perdendo così gli altri particolari che si susseguono, che il finestrino, come un film, ti offre. Anche i poliziotti, tra uno sguardo e un altro, stanno sui loro telefoni. Anche i capi-treno, quando sono in pausa.

2): dal dentista, le persone entrano in sala d’attesa, a voce bassa salutano, mentre si siedono, digitano sul display del cellulare. Da quel momento fino al momento del proprio turno stanno con lo sguardo fisso e scorrono col ditino senza sosta. Ricordo un chiacchiericcio ormai quasi del tutto scomparso. Occhi e sguardi che si incrociavano, scomparsi. Una nonna con la nipotina per quasi un’ora scorre le foto di famiglia, e le fa vedere alle figlie, che nel frattempo sono alienate ognuna a scorrere foto o cliccare probabilmente su video, o altre foto.

3): attraverso a piedi strade, piazze, le persone in auto guardano il cellulare, anche i conducenti, ne ho beccati 5 su 10, lo nascondono alla vista, tenendolo nella parte bassa dello sterzo, ma se hai occhio li puoi beccare! Fuori la maggior parte della gente, che sia seduta in un bar o cammini per la strada, ha in mano un cellulare, che lo guardi o no in quel momento, questo non sta certamente più in tasca. Entro nei negozi, commessi, proprietari, clienti, tra uno acquisto e un altro, sono attaccati ferocemente ai loro smartphone o al tablet.

L’altra sera andavo verso un pub. Un frate camminava davanti a me, muovendosi ondeggiando. Aveva lo sguardo fisso sul cellulare, e raramente guardava avanti, la strada era stretta e non riuscivo a superarlo facilmente. Perfino nelle chiese ho visto cose che voi umani…

Corto Maltese 10,12.2017

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