Western a Mafiopoli

 

Onda pazza del 7 aprile ’78:

Protagonisti  Peppino Impastato, Faro Di Maggio, Salvo Vitale. Si può ascoltare il testo integrale della trasmissione su questo sito, cliccando alla voce “Peppino Impastato” , aprendo la finestra “Onda Pazza” e cliccando sulla voce “Western a Mafiopoli”. La trasmissione si riferisce a un tentativo di speculazione edilizia relativo a un progetto di villaggio turistico, che avrebbe dovuto essere ubicato  nella costa sottostante l’aeroporto di Punta Raisi, con una serie di azionisti legati alla cosca di Badalamenti. Si noti che si parla del “Pari d’inghilterra”, ossia di Pino Lipari il cui nome verrà alla ribalta solo molti anni dopo, di “Quarara Calante” con riferimento all’imprenditore Caldara, la cui figlia è stata poi al seguito dell’on La Loggia figlio  e dell’altro imprenditore Cusumano, legato ad ambienti di destra,

 

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Peppino: Uno,due,tre

Sigla: “Facciamo finta che”

Peppino: Sì, con un po’ di ritardo, comunque arriviamo, arriva Onda pazza, la trasmissione schizofrenica di Radio Aut, la trasmissione di fantapolitica di Radio Aut. Questa sera andiamo, , in edizione speciale, possiamo dire straordinaria, questa sera la trasmissione avrà una dimensione nuova, avrà uno spessore  e un formato nuovo.

 

Salvo: Alle cinque della sera, eran le cinque in punto della sera. Un bambino portò il lenzuolo bianco alle cinque della sera, il resto era morte e solo morte alle cinque della sera.

(in sottofondo il brano di Demis Roussos “It’s five o’clock”)

Peppino: Sì, ma alle cinque della sera, in Mafiopoli si riuniva la Commissione Edilizia.

Faro: Ascoltiamo l’inno nazionale di Mafiopoli: (si odono gorgoglii, rumori di piscio e di scarichi d’acqua nel cesso). Abbiamo ascoltato l’inno nazionale di Mafiopoli.

Quando sfuma il pezzo di Demis Roussos segue un sottofondo che accompagna tutta la trasmissione, tratto dalla colonna sonora del film «I giorni dell’ira», con spari.

Peppino: E sì, siamo nei paraggi del Maficipio di Mafiopoli. Esattamente del Municipio di Mafiopoli. È riunita la Commissione Edilizia. All’ordine del giorno l’approvazione del Progetto Zeta Undici. Il grande capo Tano Seduto, si aggira come uno sparviero nella piazza. Sì, la Commissione Edilizia è riunita. Si aspetta il verdetto.

Salvo: Ed ecco tutti i grandi capi delle grandi famiglie indiane tutti qua: c’è Mano Cusuta, o Cusuta-mano,(1) poi c’è Quarara Calante,(2) eccolo là, con il suo bel pennacchio, c’è anche l’esploratore, il Pari(3), …deve essere un pari d’Inghilterra… e, infine, a presiedere questa seduta, veramente in tutta la sua maestosità…

Peppino: C’è il grande capo, i due grandi capi, Tano Seduto e Geronimo Stefanini,(4) sindaco di Mafiopoli… Sì, i membri della Commissione discutono… c’è qualche divergenza ma sono fondamentalmente d’accordo. Sì, si stanno mettendo d’accordo nell’approvare il progetto Zeta Undici.

Faro: Ancora qualche minuto e il momento culminante, pochi minuti… e verrà effettuato..che cosa verrà effettuato?

Salvo: Fratelli, il momento è grave e solenne. La nostra riserva indiana è stata finalmente aggiudicata… (si odono urla di indiani e spari). C’è stato riservato quel territorio che va al di là della torre dell’Orsa Maggiore (5) e al di sotto della grande pista dove atterrano gli uccelli d’acciaio.(6) Su quel territorio piazzeremo le nostre tende. Saranno tende oppure?…

Peppino: Bungalow… saranno bungalow.

Salvo: Va bene, sì, basta con le vecchie tende… passeremo ai bungalow… (urla di indiani). Là staremo armati, con le nostri armi e nessuno vi metterà più piede… (urla).

   Indiani   Peppino: Parola di Tano Seduto… grande capo.

Salvo: Costruiremo tante belle cose… faremo dei seminterrati.

Peppino: Seicento metri quadri di seminterrati. Parola di Geronimo Stefanini.

Salvo: Cominceremo cosi: prima il seminterrato, poi, a breve distanza,i bungalow… e le nostre squaw finalmente…

Peppino: Potranno… potranno… e… e… e… potranno… in santa pace. Le nostre puttane d’alto bordo.

Salvo: Fratelli, la terra è nostra. Eccola là, al di là della torre

Peppino dell’Orsa Maggiore. Parola di Tano Seduto (spari e musica, segue il brano: Jhezael)

Faro: Si è conclusa la riunione della Commissione Edilizia di Mafiopoli. Il progetto Z-11 è stato approvato.

Salvo: I grandi capi delle grandi famiglie ringraziano. Ancora una volta eccoli là in rassegna. Il grande esploratore Pino il Pari, Quarara Calante, calante come la luna, e poi Cusuta-mano.E infine..

Peppino: E infine i grandi capi, Geromino Stefanini e Tano Seduto e soprattutto a sovrastare su tutti, a sovrastare tutti, su tutti sei miliardi, concessi dalla Cassa per la Mezzanotte.

Faro: Sucacacacacasucasucacatasuminata (Si ode uno scarico di piscio).

Peppino: Sì, è uno dei due grandi capi, il sindaco di Mafiopoli, Geronimo Stefanini, uno degli artefici dell’approvazione del progetto Zeta Undici: sta firmando il patto in questo modo, assieme a Tano Seduto, il grande capo.

Salvo: Firmano il patto mescolando insieme il loro sangue e le loro urine.

Peppino: La loro merda… Ecco, ancora il sindaco Geronimo Stefanini, che d’accordo col grande capo Tano Seduto lanciano segnali di fumo, si segnali di pace, le nuvolette, nuvole discontinue, una nuvoletta grossa viene subito seguita da una nuvoletta più piccola, poi un’altra nuvola grossa. Segnali di fumo in direzione del vice capo, di uno dei vice capi Franco Ma-nesci, responsabile della sinistra avanzata di Mafiopoli, sì gli comunicano che il progetto Z-11 è passato e che lui l’ha presa regolar­mente nel culo…

Faro: Ahi, Ahi,Ahi,

Peppino: (rumore di un maiale), No la colpa non è del maiale, è solo sua.

Salvo: Ed ecco il buono, il brutto e il cattivo. (parte il brano).Chi sarà il buono?

Peppino: Ma sono tutti buoni!

Salvo: Chi sarà il cattivo?

Peppino: Ma il cattivo tra loro non esiste, il cattivo è sempre fuori da loro.

Salvo: Chi sarà allora il brutto?

Peppino: I brutti siamo noi, i brutti siamo noi. (di nuovo il maiale). è’ il vice capo Franco Ma-nesci che si lamenta per il fatto che il capo Geromino Stefanini gli hanno convocato con un giorno di ritardo il gran consiglio dei capi per discutere sugli emendamenti al piano di fabbricazione, in altri termini per discutere del trasferimento del campo sportivo dal territorio, dalle terre della sua grande capa zia, in altre terre, sì il vice capo Ma-nesci si lamenta, ascoltatelo (di nuovo il maiale grugnisce)

Faro: Milioni, milioni, miliardi, uuh quanti, questi sono tuoi, prendili!

Peppino: Sei miliardi… sei miliardi !

Salvo: Noccioline, noccioline!

Peppino: No, non sei miliardi di noccioline…(spari).(musica da “Per un pugno di dollari).. Sì, sono sempre gli argomenti con i quali il grande capo Tano Seduto ha imposto la sua legge.

Salvo: Ma che fa’ ti lamenti? Bada… bada…

Peppino: Bada a come ti lamenti, porco cane.

Faro: Una villa, due ville, tre ville, quattro, cinque, cento mille ville.

Salvo: Spezzeremo le reni…

Peppino: A chi non sta in villa

Faro: A chi starà fuori la villa

Peppino: Sì, seicento metri quadri di seminterrato, il progetto Z 11 è passato.

Salvo: Il progetto Z 11, a integrazione della nostra trasmissione, diremo che consiste nella richiesta della concessione da parte di un gruppo di gente di Mafiopoli di un territorio che sta al di là della torre dell’Orsa Maggiore e l’aereoporto, dove saranno sistemati appunto, per questa compagnia di allegri indiani, non metropolitani, ma agrari, dei bungalow e dei seminterrati.(in sottofondo il brano “Ora che sei qui”)

Faro: E’ un momento molto difficile, un momento molto molto duro, ma il progetto Zeta 11 è passato!

P: Per Don Tano, per Don Tano…non esistono ostacoli, Don Tano Seduto non conosce…il progetto Z 11 è passato..

(spari)…

Salvo: Sì, avremo una terra anche per noi, miei prodi. Tutta nostra. Eccola là, con il mare che luccica, eccola là, con le onde che lambisco­no dolcemente la riva…su quelli che erano i resti gloriosi del Molinaccio.(7)

Faro: Sarà tutto sotto controllo, non si muoverà foglia senza il nostro consenso.

Salvo: Avremo coperte, viveri,

Faro: Da mangiare, armi.

Salvo : Da sfamarci, da vestirci, e non si muoverà foglia senza il nostro consenso. Senza che Tano lo voglia

Peppino: E soprattutto avremo a disposizione i vostri culi. Parola di Tano Seduto, grande capo di Mafiopoli (spari)… E ci sarà un porticciolo, bellissimo, già in costruzione, dove approderanno tutte le nostre put­tane, tutte le puttane dei nostri amici e da dove le nostre merci potranno partire indisturbate, da dove i nostri commerci si potranno sviluppare all’infinito.

Faro: Ci saranno barche, yacht, velieri..

Peppino: E ci saranno soprat­tutto sei miliardi nelle nostre tasche, sei miliardi concessi dalla cassa per la mezzanotte…

Salvo: Potremo sistemare le nostre veloci canoe che porteranno al di là del mare.. la sabbia bianca…

Peppino: Le nostre canoe cariche di eroiche, ero…iche, ero…iche merci…

Salvo: Potremo fumare in pace il calumet, con tabacco…

Peppino: Bianco, come la neve, veramente lo faremo fumare agli altri, il calumet della pace con tabacco bianco. Ma passiamo ad altro….

 

Venerdì 31 marzo altra riunione della Commissione Edilizia a Mafiopoli. Ancora tensione (spari). La seduta è aperta. All’ordine del giorno l’approva­zione del palazzo a cinque piani di don Peppino Percialino (8) ( parte il brano “Casa bianca”) (ancora spari).

Salvo: E allora, per questa volta è fatta eh, don Peppino, complimenti.

Peppino: E mi pareva chiaro, dopo due anni di attesa, mi pareva chiaro.

Faro: Non c’era scelta!

Salvo: Complimenti vivissimi. Quanto sarà alta la nuova casa?

Peppino: Sarà quattro piani, alta 16 metri. Forse riusciremo a realizzare un quinto piano. Comunque l’altezza poi la porteremo a 17 metri: sa com’è, gli amici sono sempre accondiscendenti.

Faro: E gli aerei da dove passano?

Salvo: Ma diciassette porta disgrazia, facciamo 18.

Peppino: Sì, potremmo anche arrivare a 18. Gli aerei, lei mi chiedeva da dove passano, gli aerei cambieranno rotta. Al limite costruiremo un tunnel, la mia grotta artificiale si adatta molto al progetto: la scaviamo ancora buttiamo giù la montagna e vi facciamo passare gli aerei, non credo vi siano difficoltà di sorta.

Salvo: Ed allora, visto che la commissione ha concluso i lavori, dopo tanta fatica, con l’approvazione di questo progetto, sciogliamo la seduta della commissione, momentaneamente.

Peppino: (spari) I miei metodi funzionano sempre, Ah! Ah! Ah!

(segue il brano: Il ragazzo della via Gluck)

Peppino: Fratelli della costa o della cosca?

Salvo: Sempri dda semu. Siamo sempre a Mafiopoli, Mafiopoli, perla del mediterraneo.

Peppino: Perla dell’Europa, direi, non del mediterraneo, Mafiopoli è sempre Mafiopoli!

Faro: Siamo in casa di Don Peppino Percialino, per una grande festa, procediamo con delle interviste nel corso della festa.

Salvo: Io sono io, sparo perciale da tutti i buchi, dalla bocca dal culo, dappertutto, sparo perciale a tutta forza!

Faro: Gli argomenti ci sono.

Salvo: Perciale soprattutto per i preti, per i “parrineddi”.(9)

Peppino: Mi voleva domandare qualcosa lei?

Faro: Vediamo un po’! Volevo farle un’intervista, caro Don Peppino, per sapere un po’ a proposito dell’approvazione del suo palazzo a 5 piani che sarà fabbricato in quel di Mafiopoli, com’è nato questo progetto? Come mai si è deciso così tardi?

Peppino: (spari) Ha sentito un’altra volta i miei argomenti! Innanzitutto volevo precisare che il mio palazzo a cinque piani, (e di questo non se ne parli subito, ma dopo le elezioni, perché sa, gli amici impegnati in politica non mi hanno raccomandato altro, eh), sarà costruito in corso Luciano Liggio, in omaggio al nostro grandissimo dirigente, al nostro grandissimo teorico ed ispiratore ideologico, il quale, venendo qui a Palermo per essere processato, mi dispiace, purtroppo (un uomo come lui dovrebbe essere santificato), ha sentito l’esigenza di dire e dichiarare alla stampa che lui è venuto per salutare amici e parenti, e tra gli amici ci sono pure io e don Tano Seduto, il grande capo. Dunque lei mi chiedeva…ho dimenticato la domanda, me la ripeta per favore.

Salvo: Dunque le ho chiesto, come mai questo progetto ha avuto questo parto così faticoso

Peppino:  Ha avuto  un parto faticoso, perché ci sono sempre gli intrusi, gli infami che non si fanno i cazzi propri e vanno a rompere la minchia alla buona gente, la gente che lavora e vive dei suoi sacrifici. Comunque alcuni nostri argomenti li hanno regolarmente dissuasi (spari). Ecco, sente gli argo­menti? Questi sono i nostri argomenti.

Salvo: Don Peppino, è acqua passata, adesso è la sua festa, la sua festa, goda, goda!

(via al brano”Oggi è festa”)

Peppino: Io sono un inviato dell’«Express» di Parigi. Mi dica, sindaco, è vero che don Peppino ha costruito negli anni passati a lei e al suo compagno di partito Faro l’Africano (10) cancelli, cancellate e strade di campagna per un valore di tre milioni?

Salvo: Tutte dicerie, tutte malelingue. Lei sta insinuando troppo (spari).

(segue brano “Soltanto il sottoscritto” di Johnny Dorelli)

Peppino: Il sindaco è un amico. Solo lui poteva metterci la buona parola per i miei 240 metri di costruzione, con una cubatura di 3000 metri cubi, più del doppio di quello consentito dalla legge.

 

Salvo: Da questa festa spostiamoci a prendere un po’ d’aria pura in piazza. Ma è vero che ci saranno le elezioni anche qui a Mafiopoli?

Faro: Sì, ci saranno le elezioni, le liste sono due, una dei degenti cronici DC ospedalieri, degenti cronici DC, composta da dottori, infermieri, ospedalieri  in genere, e una di uccellacci volanti, svolazzatori, diciamo.

Salvo: Dottor Cucina a gas,(11) mi dica, lei è candidato di questa lista, quali fini si propone per questa lista.

Peppino: Io veramente non sono un candidato, ma la patrocino. La nostra lista che lei ha definito di degenarat…no, no di degenti cronici, si va be, di degenerati cronici, e si fa per dire, sa, un po’ di autoironia non fa male, avrà come denominazione ufficiale quella di ospedale da campo e porterà come simbolo una grossissima croce rossa su una lupara, sì una croce rossa stampata su una lupara, sa la lupara ferisce, colpisce e ferisce, la croce rossa cura e commuove al tempo stesso.

Salvo: Mi sembra di aver sentito dire che ci sarà inserito anche un bisturi nel simbolo, data la grossa affluenza di infermieri, medici, perché la professione del medico è una nobile professione. Quindi l’obiettivo finale sarà quello di costruire nel maficipio di Mafiopoli una specie di ospedale da campo. Bene, mi sembra una proposta interessante. Vediamo qualche cosa sul medico, sul suo lavoro.

(segue il brano di De AndrèUn medico”.)

Faro: Dottor Cucina a gas, ci dia qualche chiarimento riguardo a questa lista, riguardo ai personaggi, ai candidati.

Peppino: Eh sì, la nostra lista, le dicevo prima, sarà denominata ospedale da campo e porterà come simbolo una croce rossa che campeggia su una lupara, e un bisturi, sì, ma ancora siamo indecisi sul bisturi. Bene, la composizione è decisa, ci sarà in lista mio fratello, dottore pure lui, il piccolo dottor Cucina a gas, il dottor Piccola Cucina a gas, poi ci sarà il dottor Barbarotta,(12) poi ci sarà ancora il dottor La Bellà (13) , junior però, perché il dottor La Bella senior si limiterà a girare per le case a guardare quadri ed ammirare le altrui abitazioni e a chiedere voti, poi ci sarà ancora il dottor, no l’altro dottore non c’è, ci saranno ancora altri dottori, il dottore Marpionese,(14) fratello del tecnico comunale, che curerà le ossa che noi romperemo ai nostri avversari. Poi ci saranno una quattrina di infermieri, tutti nostri amici, amici che abbiamo regolarmente collocato in questo o quell’altro ospedale, e poi ci sarà qualche avvocaticchio, sa lei capisce, se per caso noi dovessimo,come può capitare, mi capisce, mi sto spiegando, se dovesse succedere un episodio che noi dovessimo dare per morto un degente, magari non lo so, sbagliando, oppure per noncuranza, o per scarsa…può capitare a qualsiasi professionista, o se qualche degente dovesse essere sepolto ancora vivo, allora c’è l’avvocaticchio che potrà occuparsi delle nostre cause.

Faro: Per quanto riguarda la lista degli uccelli, uccelli da…, svolazzatori, chi sono i componenti, cosa mi può dire riguardo a questa lista?

Peppino: Beh! Lei lo deve chiedere a me, dovrebbe chiederlo al professor, dottor, medico,professor, chirurgo, libero docente etc, etc.. Dottor Leonardo Pantofo,(15) lui effettivamente la ha ispirata questa lista degli uccellacci svolazzatori, la ha ispirata, voglio essere sincero, però non lo scriva prima del 14 maggio, mi raccomando e! Il dottor Pantofo si è messo d’accordo, siamo tra dottori sa, tra dottori ci si intende parecchio, il dottor Pantofo, ispirato lui, ispirato io dal nostro grande ispiratore Don Tano Seduto, lo diciamo all’indiana in segno di rispetto..

Salvo: Bada, bada..

Peppino: Bada a come ti lamenti, stai attento no,  dicevo ispirati dal nostro grande teorico Don Tano Seduto, ci siamo messi d’accordo, il Dottor Pantofo non presenta lista, fa presentare una lista, siccome il dottor Pantofo per inciso è sempre stato d’accordo su tutto e su tutti, cioè è sempre stato d’accordo su tutti i progetti che purtroppo per qualche mascalzone di strada non sono riusciti a passare, lui appunto rinuncia e fa presentare una lista a qualcun altro, prenderà pochi consiglieri, noi ci beccheremo la maggioranza assoluta e sa  com’è..

Salvo: Quindi avremo questa lista degli uccelli svolazzanti, carcarazze, passeri sbirri, ma che sùnnu, boh!

Faro: Ma qual è il vero motivo di questi verginelli, cioè di queste due liste, queste due liste andranno unite, qual è la loro linea?

Salvo: Volare, volare, volare,

Peppino: Infatti tra le due liste, la lista degli uccellacci svolazzatori e la lista dell’ospedale da campo, ci sarà, di fatto c’è un’intesa sotterranea, come dire, gli inglesi dicono un’intesa underground, di fatto c’è intesa d’amorosi affetti, voleremo assieme sia in campagna elettorale che dopo.

Salvo: Tra l’altro mi pare che anche il simbolo sia discretamente indovinato, si tratta tutta di gente che al volare è discretamente interessata.

Peppino: Sì, vola da un punto all’altro.

Salvo: Gente che lavora proprio dove si vola, all’aeroporto, non so.

Peppino: Il simbolo infatti è un uccellaccio che fa da simbolo a  sua volta al comune di Mafiopoli.

(segue il brano “Volare”)

Faro: Uno, due e…(spari)….e diciamo che dopo il due viene il tre. Spari

Sigla di chiusura “Facciamo finta che”

Faro: Bene, bene, siamo arrivati alla conclusione di questa satira schizofrenica: non vi preoccupate son tutte balle….Spari

Salvo: Palloni, palloni

Faro: Non ci fate caso, Onda Pazza è arrivata alla conclusione. E vi ricordiamo che domenica, alle ore 12 ci sarà la replica di Onda Pazza: spargete la voce al vicinato (Spari)

Salvo: E’meglio Onda pazza ascoltarsela a casa comodamente seduti, di questi tempi non è consigliato frequentare i bar.

Faro: Questi che avete sentito erano gli argomenti di questa Onda pazza

Salvo: Tutto okey, tutto liscio

 

Note:

1) Si tratta di un imprenditore locale, tal Cusumano. “Cusuta” in siciliano sta per “cucita”

2) Altro imprenditore, di simpatie fasciste, di nome Caldara. “Quarara”, in siciliano vuol dire pentola

3) Si tratta di Pino Lipari, un geometra dell’Anas, figlioccio di Sarino Badalamenti, noto mafioso, e sposato con una cugina di Peppino Impastato, Marianna. Malgrado fosse stato indicato, sin dal ’78, in questa trasmissione, data al giudice come prova indiziaria, come mafioso, sarà arrestato nel 2002 come “ministro dei lavori pubblici” di Bernardo Provenzano. Negli atti processuali dell’omicidio di Peppino il suo nome è fatto come uno dei possibili mandanti secondo una contorta teoria: avrebbe potuto suggerire ai “corleonesi”, (ai quali era passato, nel corso della guerra di mafia),  l’omicidio di Peppino per mettere in cattiva luce Gaetano Badalamenti .La teoria non regge perché Lipari ed altri mafiosi di Cinisi  passeranno ai corleonesi dopo l’omicidio di Peppino.

4) Gero Di Stefano, sindaco di Cinisi

5) Si riferisce alla torre della Tonnara dell’Ursa,

6) Sono gli aerei che atterrano all’aeroporto di Punta Raisi

7) Il riferimento è al “Molinazzo”, nome della contrada in cui è stata costruita la terza pista

8) Si Tratta di Giuseppe Finazzo, prestanome di Gaetano Badalamenti

9) “Parrineddu” era il soprannome di Finazzo

10) Uomo politico locale

11) Si tratta del dott. Nicola Cucinella, noto politico democristiano

12) Si tratta del dott. Nino Bartolotta, già sindaco democristiano di Cinisi

13) Si tratta del dott. Antonio Di Bella, figlio di medico e medico anche lui

14) Giovanni Maltese, medico ortopedico

15) Leonardo Pandolfo, medico e già sindaco di Cinisi.

 

 

 

 

 

 

 

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