Minchiata

 

L’utenza potenziale in relazione con il bisogno emergente, si coniuga con il quadro normativo dentro il quale si agitano le esigenze della fruizione, la valenza epidemiologica che produce richieste costantemente inevase, in rapporto al nuovo soggetto sociale che agita prospettive di palingenesi dalla stagnazione, l’approccio programmatico ancor oggi insufficiente ed asfitticamente circoscritto alla prepotente e irriguardosa esibizione dell’agio e dello sfarzo, in dispregio alle più elementari regole di coesistenza sociale, e ancora, l’assetto politico istituzionale, dentro il quale si agitano spinte eversive e protagonismi ed esibizionismi indegni di un consesso civile, il criterio metodologico fondato sull’autoreferenzialità, il modello di sviluppo improntato ad economie keynesiane oggi obsolete, configurano un metodo partecipativo che esclude la totalità per privilegiare le oligarchie: tutto ciò  si caratterizza per titoli e privilegi, prelude, riconduce a sintesi sociologicamente insufficienti, persegue, estrinseca, si propone, presuppone, porta avanti, auspica il ribaltamento della logica assistenziale preesistente al superamento di ogni ostacolo o resistenza passiva verso un organico collegamento interdisciplinare ed una prassi di lavoro di gruppo in cui urge rendere operativi alcuni punti fermi: la puntuale corrispondenza tra obiettivi orizzontali e risorse, la verifica critica degli obiettivi istituzionali e l’individuazione di fini qualificanti, il riorientamento delle linee di tendenza in atto, l’accorpamento delle funzioni ed il decentramento decisionale, la ricognizione del bisogno emergente e della domanda non soddisfatta, la riconversione ed articolazione periferica dei servizi in un corretto rapporto tra produzione e consumo, affinchè si diano congrue ed esaustive risposte al primario interesse della popolazione, senza pregiudicare l’attuale livello delle prestazioni, al di sopra di spinte e pressioni di parte, secondo un modulo di interdipendenza orizzontale, in una visione organica e ricondotta a unità con criteri non dirigistici, al di là delle contraddizioni e difficoltà iniziali, in maniera articolata e non totalizzante, attraverso i meccanismi della partecipazione, senza precostituzione delle risposte, sostanziando e vitalizzando, recuperando, ovvero rivalutando, ipotizzando e perseguendo, fattualizzando e concretizzando, non sottacendo ma puntualizzando, potenziando ed incrementando, non dando il certo per scontato, evidenziando ed esplicitando, attivando ed implementando, senza assumere mai come implicito il dato in quanto tale, nei tempi brevi, anzi brevissimi, in un ottica preventiva e non più curativa, applicata a un ambito territoriale omogeneo, ai diversi livelli, nel rispetto della normativa esistente, nel contesto di un sistema integrato quale sua premessa, in cui si manifesta  l’intrinsecità della forma per fondersi con l’estrinsecità del contenuto fattuale in una sintesi universalizzata dalle strutture della sopravvivenza e dalle sovrastrutture dell’idiotismo. Suca.

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