Itinerario toscano nel nome di Peppino e di Felicia

 

  Due giorni intensi, per me e per Gabriella Ebano, impegnati nella presentazione dei due libri recentemente pubblicati dall’editore Navarra, “Era di Passaggio”, (cronache, curiosità, articoli,  su Peppino Impastato) e “Insieme a Felicia” (il coraggio nella voce delle donne). Le iniziative sono state programmate e organizzate dalle sedi  Arci di Firenze e di Pistoia per il progetto “Reti di Cittadinanza”, finanziato dalla Regione Toscana. Già da diversi anni la Regione mostra un particolare interesse per la Sicilia e per l’impegno nella lotta alla mafia,  pagando il viaggio ai giovani e agli studenti che manifestino l’intenzione di partecipare attivamente ai campi di lavoro nel Corleonese, nelle terre confiscate alla mafia, e avendo come punto di riferimento, la cooperativa corleonese Arci  “Lavoro e non solo”, che ha attrezzato la sua sede con alcuni posti letto e una cucina in un’abitazione una volta appartenente al boss Tòtò Riina.

Semifonte 22 maggio Partenza alle ore 6 per Pisa, arrivo, trasferimento a a Firenze e visita alla sede ARCI, un grande locale   in Piazza dei Ciompi, nella casa che fu di Lorenzo Ghiberti, il grande artista contemporaneo di Brunelleschi. La sede è grande e attrezzata ma, al momento quasi deserta.  Di  pomeriggio andiamo  al circolo Arci “Semifonte” di Barberino val d’Elsa.  Attraversiamo  terre  con sconfinati vigneti, le terre del Chianti, dove la boscaglia si intreccia con le coltivazioni, le ville e le case di campagna stanno a metà strada tra dimore residenziali e casolari rurali in parte ristrutturati.  Semifonte era una città medievale che aveva eguagliato per importanza Firenze, sino a quando questa non la distrusse, impedendo a chiunque di fondare altre città in quella zona. Il circolo ARCI è è poco distante dal paese, in una zona aperta, con un grande albero di gelsi bianchi: all’interno a parte il solito banco per la vendita di beveraggi, c’è una saletta per incontri letterari o musicali ed altri spazi per iniziative culturali.  Dopo il saluto del sindaco si proietta i un  video da me preparato, concepito come momento illustrativo del libro “Era di passaggio”, nel quale Gabriella riconosce alcune sue foto prima fra tutte quella a Felicia che è nella copertina del suo libro.   Due giornalisti, Daniele Bianchini e Donatella Barchielli ci pongono delle domande. Cerco di illustrare alcuni aspetti della complessa personalità di Peppino ed evidenzio le sue caratteristiche particolari, quella di comunicatore e quella di ribelle. Gabriella parla di Felicia come di una dea di una donna che supera  altezza delle altre donne da lei intervistate, di cui si parla nel suo libro: racconta del suo incontro, del rapporto stretto con lei, delle costanti visite, delle emozioni che le trasmetteva attraverso i racconti di momenti della sua vita. Tra le quaranta persone intervenute, molte gradiscono che si parli di ideologia, di valoro traditi, di lotte sociali, di comunismo.

Ritorno a Firenze e l’indomani andiamo in treno a Pistoia, dove sono ad attenderci un centinaio di ragazzi del Liceo Scientifico  “Amedeo di Savoia”. Il docente di religione ha messo a disposizione la sua ora e altri docenti hanno colto l’occasione per accompagnare i loro studenti  in aula magna, ad assistere . Avverto poca attenzione e poca motivazione, ma mi rendo  conto che  in un’ora, che  poi si riduce di mezz’ora, che si può parlare di Peppino Impastato, tanto più che a monte non era stato fatto un lavoro di preparazione da parte degli insegnanti, o un progetto educativo in cui inserire l’evento. Quasi nessuno ha  visto il film “I cento passi”, quasi nessuno sa niente di Peppino Impastato. Cercato di dare alcuni flash con la proiezione del video e poi, successivamente, con Gabriella rompiamo  il ghiaccio che ci separa dagli studenti, tentando di catturarne l’attenzione e  avvertendo in alcuni di essi, intervenuti all’ultimo minuto, solo la voglia di stare per qualche tempo fuori dalla classe.  Pranzo in un locale, sempre sotto l’insegna dell’Arci, dove siamo serviti da quattro ragazzi di colore, che stanno apprendendo ricette e caratteristiche della cucina italiana. Nei loro occhi leggo molta tristezza e difficoltà di rapporto.

IMG_20170522_200914Ben diverso invece l’incontro pomeridiano a Pescia con i ragazzi del Liceo, al cinema Splendor: si nota che c’è stato alla base un lavoro di preparazione e che c’è molto interesse e attenzione, anche da parte dei docenti  venuti a sentire la nostra testimonianza. Espongo i passaggi della vicenda umana di Peppino, le sue scelte politiche, le sue lotte, il lungo percorso per ottenere giustizia, mentre Gabriella  lega la vicenda del suo rapporto personale con Felicia a quella delle altre donne vittime di mafia da lei intervistate. Domande, curiosità e particolari momenti di attenzione. Qualcuno chiede come oggi Cinisi vive il suo rapporto con Peppino, ed è una domanda alla quale evito di rispondere interamente. Dopo l’incontro diamo uno sguardo a qualche angolo di Pescia, che è una splendida città d’arte, curata come una cartolina e ricca di fiori e di verde, e siamo accolti dal sindaco Giurlani, che ci omaggia di una pubblicazione sulla città.

Ultima tappa a Pisa, sempre in un circolo Arci, che ha avuto una lunga e tormentata storia, a partire dal 1944, anno in cui è nato, ad oggi: una trentina di ragazzi, in cerchio chiedono di sapere la condizione della donna  nella realtà mafiosa e poi il discorso si sposta sulla  difficoltà di portare avanti nelle scuole i temi di educazione alla legalità, vista l’ostilità e la diffidenza  di parecchi docenti nel rapportarsi  con le finalità educative, oltre che con quelle insite nella propria materia d’insegnamento, ritenendo le attività extracurriculari una perdita di tempo. Il tempo di qualche stuzzichino e poi all’aeroporto, dove, come al solito, l’aereo per Palermo è strapieno.

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