Ancora sulle magliette rosse (Massimiliano Perna)

 

 

36677998_10211817584501711_6542316535724113920_n (1)Sinceramente con i post sui “radical chic” in maglietta rossa, citando alcuni personaggi controversi che l’hanno indossata, avete anche un po’ rotto le palle (evitiamo i francesismi, perché credo che capiate meglio solo certi linguaggi).

Così come avete rotto dicendo che non servono a niente queste cose o che non arginano la deriva razzista di questo Paese.

Così come avete rotto dicendo che non c’è spazio per tutti o che i migranti ce li dobbiamo portare a casa nostra altrimenti siamo tutti falsi.

Uno: se qualche ipocrita si infila in una iniziativa, questo NON vi autorizza in alcun modo a buttare fango su centinaia di migliaia di persone tra le quali tante che si fanno il mazzo tutto il giorno per aiutare gli altri e difenderli da discriminazioni vergognose, facendo mille sacrifici, da lavoratori, precari, disoccupati.

Due: queste sono cose simboliche che servono anche per far vedere che questo Paese non è abitato solo da gente idiota e disumana che crede alle scie chimiche o che pensa che i migranti siano il problema di una delle nazioni più corrotte e mafiose al mondo. E soprattutto, prima di parlare e giudicare, ditemi cosa fate voi ogni giorno per la solidarietà o per combattere il razzismo, altrimenti state zitti ed evitate di sentirvi i grandi intellettuali fuori dal coro che non siete affatto.

Tre: se studiaste un po’, capireste che il ragionamento economico di Boeri, piaccia o no la forma, è confermato dai dati, e che in questo Paese l’unica cosa di cui non c’è bisogno è di voi razzisti e di chi nega diritti, che sono l’essenza di una accoglienza civile. E dire “portateveli a casa vostra”, è proprio quello che chiediamo: perché, forse lo avete dimenticato nel vostro sentirvi padroni, l’Italia è anche casa nostra, anzi è soprattutto casa di chi rispetta la sua Costituzione. E in questo Paese i migranti, per noi, hanno diritto ad avere una vita normale, con una casa propria in cui vivere serenamente, e non essere sempre e continuamente ospiti di qualcuno.

Se secondo voi per difendere una causa bisogna avere una casa enorme e ospitare decine di persone, ok, allora facciamo così: ditemi quanti disoccupati italiani avete ospitato, quanti senza tetto italiani o persone rovinate dalla crisi o italiani sconosciuti e senza lavoro (che voi mettete in contrapposizione ai migranti) vivono con voi, nelle vostre case o in quelle dei vostri leader. Quanti?

 

Avete un’idea di Stato ridicola,

avete perso il senso della normalità,

rinchiudendovi in slogan vuoti

perché vi manca la cultura per il ragionamento

e il cuore per la solidarietà.

Voi che parlate di rolex, di comunisti, di zecche,

siete gli stessi che guadagnano pacchi di soldi

facendo i ministri o i parlamentari,

siete gli stessi che non pagate le tasse

succhiate il sangue alla nostra democrazia

e poi pretendete che i servizi funzionino

e bramate la mano dura contro i disperati.

Vivete di odio e di veleno,

vivete di frasi fatte e di elucubrazioni farneticanti,

pensate che esser buoni sia un difetto,

mentre essere spietati un pregio.

E se una maglietta rossa

per ricordare un dramma umano di bambini morti

arriva a darvi così tanto fastidio

è o perché siete dei vigliacchi

o perché siete voi gli ipocriti

e sperate che la gente continui a non accorgersene.

 

Post di Massimiliano Perna pubblicato su Facebook  in data 8.7.2018. La riduzione in versi dell’ultima parte è di Salvo Vitale

 

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